Tra le varie azioni del progetto “Rete senza fili” in Toscana, gli incontri con i genitori e gli insegnanti sono stati tra i più stimolanti. L’uso delle nuove tecnologie, per una generazione che ha poca dimestichezza con il digitale, spaventa da un lato, incuriosisce dall’altro, sicuramente fa sorgere dubbi e contraddizioni.
Si percepisce chiaramente il bisogno di informazioni e di orientamento nel mare dell’online. Quale l’obiettivo?
Accompagnare i più giovani ad “abitare il digitale”. Questa è la sfida, in un mondo sempre più connesso, dove offline e online si mischiano in un mondo che il filosofo Floridi chiama “Onlife”.
Durante gli incontri alcune richieste sono emerse con più frequenza:
Quando dare il cellulare a mio figlio? Quanto tempo permettere di stare online? Quali raccomandazioni? In che modo accompagnare i ragazzi nelle loro navigazioni online?
Molti quesiti e scelte, che incidono sulla educazione digitale dei nostri figli. Per rispondere a queste domande, può esserci utile il contributo di un autore, Serge Tisseron, che ha provato a delineare alcuni degli step di “avvicinamento e gestione” dell’online.
Le quattro tappe suggerite dall’autore sono ben riassunte nel titolo file suo libro “3-6-9-12 Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali”.
Ecco una sintesi delle indicazioni dell’autore:
1) Prima dei 3 anni niente gli schermi. Sotto i tre anni, il bambino, non ha bisogno di essere esposto allo schermo. Servono piuttosto attività rilassanti e costruttive. Giocare, manipolare, queste le parole d’ordine di un’età che non richiede lo star fermi di fronte ad uno schermo.
2) Prima dei 6 anni: No al videogiochi. I videogiochi hanno il merito (demerito in questa fase) di essere attraenti e totalizzanti. Introdurre i videogiochi vuol dire correre il rischio di rapire attenzione e interessi dei nostri figli, a discapito di altre attività.
3) Prima dei 9 anni: No alla rete. Il mondo dell’online è pieno di informazioni ma anche di messaggi, immagini, filmati non adeguati allo sguardo di un bambino. Navigare, in questa fase, è soprattutto stare vicino ai genitori o insegnanti che gli aiutino a riconoscere i pericoli e le opportunità della rete, favorendo lo spirito critico e attenzione ai contenuti.
4) Dopo 12 anni si alla rete. Dopo l’educazione al digitale prima dei 9 anni è possibile dare accesso libero a internet. Sarà possibile navigare da soli dopo quell’età. E’ il momento però di definire le regole di utilizzo e gli orari. E’ a mio avviso, anche l’età in cui l’accesso al cellulare potrebbe iniziare a comportare meno rischi.
In questo percorso verso l’online è utile poi ricordare ai nostri figli tre aspetti importanti delle informazioni in rete, che l’autore ci descrive:
- Tutto ciò che viene pubblicato può divenire di pubblico dominio.
- Tutto ciò che viene caricato su Internet ci resterà sempre.
- Non tutto ciò che si trova online è vero o legittimo. Quindi consultare altre fonti, confrontare punti di vista.
Alcune prime indicazioni, che è bene condividere con i più giovani, per un’educazione al digitale con cui accompagnare il tempo libero dei nostri figli.
dr. Emanuele Palagi, psicologo, Servizio Dipendenze della Versilia